(LA) «Dogma datur christianis,
quod in carnem transit panis,
et vinum in sanguinem»
(IT) «Un dogma è dato
ai cristiani: il pane
si trasforma in carne
e il vino in sangue»
San Tommaso d’Aquino in Lauda Sion Salvatorem
L’Eucaristia è il Corpo e il Sangue di Cristo (Dogma della Transustanziazione, Concilio di Trento, 1545). La presenza reale di Cristo risiede nell’Eucaristia, massimo compimento, umano e mistico, del rapporto personale uomo-Dio e prosecuzione naturale della partecipazione filiale del Figlio Unigenito alla vita dell’uomo; ed è di fatto con l’Eucaristia, e attraverso di essa, che l’uomo si rende partecipe alla vita divina sulla terra. L’Eucaristia partecipa al mondo e l’uomo si rende partecipe dell’Eucaristia: è un rapporto di partecipazione bilaterale. È il rapporto di partecipazione che si sostituisce a qualsiasi rapporto di partecipazione a due: non c’è storia di amore migliore dell’Eucaristia.
L’Eucaristia ha in sé le caratteristiche esclusive di perfezione, eternità e infallibilità che nessun’altra relazione di amore ha e potrà mai avere. L’universo del Dio rivelato trascende e diviene Eucaristia, cibo spirituale ove sopraggiunge la presenza reale di Cristo, ed è lì che l’uomo può incontrarsi con il Signore, tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Matteo 28,20). Significa che il «tutto» divinamente rivelato, e con sé l’infinità della sua sostanza, è nella particola materiale: la particola diviene il corpo biologico di Gesù e diventa dunque l’unico mezzo di accesso al divino sulla terra. L’Eucaristia è il sole attorno al quale ruota la galassia, è il centro dell’universo del cristianesimo divinamente rivelato, è l’Alfa e l’Omega del cammino ascetico verso Dio, è l’opus magnum della fede.
Non vi è salvezza senza di essa, in quanto è con essa, e attraverso di essa, che il fedele si rende partecipe alla vita divina sulla terra, anticipando la partecipazione alla vita divina in Paradiso, entra da sé in comunione quotidiana con Dio, anticipando la comunione eterna con Dio in Paradiso, e si fa soggetto delle grazie salvifiche necessarie per preservare il rapporto di comunione con Dio, nell’attesa del trapasso dell’anima (la morte) ove, morendo in stato di grazia, si proseguirà il cammino con Lui. L’Eucaristia è Dio che si rende partecipe nel mondo, per essere parte con noi nel «tempo», nell’attesa che l’anima lasci il creato e giunga all’eternità.
Sacre Scritture CEI 2008 – Nelle Scritture è contenuta la parola che rivela, conferma e istituisce. E lì che si può ricercare quanto Cristo ha manifestato attraverso se stesso, e dunque di se stesso, facendo uso della parola a noi data. Nelle Scritture vi è il logos divino, così come rivelato. Non si dubita di ciò che vi è scritto, cadendo nell’inganno di anteporre la propria interpretazione all’autorità divinamente istituita della Chiesa Cattolica di custodire e interpretare la parola rivelata; si vive ciò che si legge, facendo proprio, in cuor nostro, ciò che Dio ci comunica.
Giovanni 6, 32 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. 33 Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo». 34 Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di questo pane». 35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. 36 Ma io ve l’ho detto: “Voi mi avete visto, eppure non credete!” 37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; 38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. 40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Giovanni 6, 47 In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. 48 Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. 50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne».
Giovanni 6, 53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a motivo di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno».
Catechismo della Chiesa Cattolica 1992 – Il Catechismo della Chiesa Cattolica è il compendio del Vangelo. Esso racchiude il magistero bi-millenario della Chiesa, riassume ed esplica quanto rivelato da Dio nel triennio della Rivelazione. Se la Scrittura è la parola di Dio a noi rivelata, il Catechismo è la parola su ciò che Dio ha detto: la parola logico-discorsiva, esplicativa e argomentativa (teologia) sulla parola rivelata (teo – logos). Dio ci dona la sua parola ed il Catechismo ne esplicita l’identità semantica, attraverso un processo di “estrazione” della sostanza ed argomentazione della medesima. Il buon catechismo è un dono della Chiesa Cattolica.
CC |
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283 «la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del Suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate.» |
(Catechismo della Chiesa cattolica, n. 283) |
1322 La santa Eucaristia completa l’iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l’Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore. |
(Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1322) |
1324 L’Eucaristia è «fonte e culmine di tutta la vita cristiana» «Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua» |
(Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1324) |
1326 Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà «tutto in tutti» (1 Cor 15,28). |
(Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1326) |
1376 «con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del Suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione.» |
(Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1376) |