Il Catechismo della Chiesa Cattolica non è un libro “vecchio e inutile”

Il luogo comune, la percezione popolare impropria, che si ha del Catechismo, è quello di una raccolta di favolette antiche, di figure retoriche con disegnini annessi, di pseudo-insegnamenti storici di matrice medioevale prodotti per un pubblico di fascia pre-scolare. Il catechismo, la cui percezione vien deformata dal sentito dire e dal filtro mediatico (il primo compone il secondo ed il secondo porta al primo), viene processato come un “libro vecchio e inutile”.

Questa concezione specifica, tra cui quella di “storielle di fede per piccoli”, è quanto di più distante vi possa essere sul Catechismo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica non è ciò che generalmente si pensa che sia (presumendo che molti di coloro aventi una concezione del CC siano in errore); ciò che si pensa che sia dipende da ciò che è stato detto o da ciò che è stato capito a seconda di ciò che è stato detto. Inganno dell’interpretazione. Avete compreso?

Di seguito, è importante, alla luce del propria chiamata battesimale, specificare anzitutto cosa non sia, capendo di seguito cosa sia in oggettività, senza deformazioni percettive. Difendere il CCC dalle accuse di anacronismo, non validità, vecchiume, inutilità e quant’altro, ha una sua importanza, in virtù dell’importanza che il CCC stesso ricopre nell’economia del Magistero Ecclesiastico. Non che senza di esso non ci si possa salvare, sia chiaro; ma con esso è comunque possibile riscopre le bellezze degli insegnamenti bi-millenari della Chiesa, capendo con certezza matematica cosa insegni la Chiesa nello specifico. Abbeverarsi presso la fonte ufficiale implica lo scarto di tutte quelle fonti inique e ignoranti che deformano la percezione di un dato elemento, facendolo apparire come ciò che non è.

Giunti alle porte del Terzo Millennio, si reputava necessario offrire al mondo un nuovo Catechismo che fosse, anzitutto, la naturale prosecuzione del catechismo tridentino antico, e, parallelamente, il nuovo volume raccolta in materia di Fede e Dottrina, capace di preservare la fede, ottimizzando le modalità di comunicazione, esplicative. Stessa sostanza, forma rinnovata. Stesso contenuto, linguaggio aggiornato.

Catechismo della Chiesa Cattolica

Vers. di Giovanni Paolo II del 1992.

Il Catechismo è il riassunto della Dottrina della Chiesa. Esso comprende tutto ciò che è stato rivelato e che di seguito si trova presente nella Sacra Scrittura, i 76 Testi Sacri della Bibbia. Quest’opera, che funge da antologico magisteriale, comprende la Dottrina della Chiesa nel suo insieme, fungendo da raccolta completa per tutti quelli che sono stati – e sempre saranno – gli insegnamenti della Chiesa nel corso del tempo. Il CCC si pone dunque come “la grande raccolta” di ciò che la Chiesa insegna e come prodotto maturo del Magistero bi-millenario.

Per i motivi sopra citati, è opportuno ed utile – ma non ‘necessariamente necessario’ o obbligatorio – che il CCC possa venire citato – ed in quanto tale considerato – quando si parla di insegnamenti della Chiesa Cattolica. Non è mai scontato che si faccia riferimento al Catechismo qualora uno volesse ricordare uno degli articoli di morale che la Chiesa conserva dalla Rivelazione di Cristo ad oggi. Il sapere della Chiesa – dottrinale, morale, etico – è distribuito equamente all’interno del volume attraverso una robusta ed intelligente struttura, che suddivide il sapere in parti.

La Parola di Dio è sempre la stessa e con essa anche la legge naturale, riflesso della legge divina. Così che è sempre la medesima la Scrittura, lo è anche il Catechismo della Chiesa, compendio della Dottrina della Chiesa. Essendo la Parola finita e definitiva, il Catechismo non può che essere altrettanto finito e definitivo. Dunque, nonostante la promulgazione del nuovo CCC, tutti i Catechismi precedenti conservano il loro valore, essendo essi portatori dell’unica Fede. Essendo il contenuto lo stesso, ogni catechismo che raccoglie in sé la Dottrina della Chiesa rimane sostanzialmente valido ed effettivo per la consultazione. Dunque è di un fascino del tutto unico aprire ancor oggi il Catechismo tridentino (1545) o il Catechismo di San Pio X (1905), predecessori dell’attuale CCC.

«La fede come tale è sempre identica. Quindi anche il Catechismo di san Pio X conserva sempre il suo valore. Può cambiare invece il modo di trasmettere i contenuti della fede»

Joseph Ratzinger

Il Catechismo può dunque ricordarvi – ed esplicitarvi – quale sia la posizione della Chiesa sull’eutanasia, sull’aborto o sulla dottrina della salvezza e su qualsiasi altra questione inerente la vita, la fede, la salvezza, il creato, la morte e tutto ciò che concerne l’esistenza in sé. Vi basterà aprire il libro, ed il sapere antico della Chiesa si rivelerà a voi, così come è stato dato nei secoli. Con buona pace dei modernisti che tanto odiano questo libro “vecchio e inutile”: che un giorno i fedeli possano riscoprirne il valore!

2 pensieri su “Il Catechismo della Chiesa Cattolica non è un libro “vecchio e inutile”

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