Avete mai sentito parlare della bilocazione? Se siete stati a Medugorje, se avete sentito parlare della veggente Vika o di padre Pio, allora è probabile che siate venuti a conoscenza di questo “dato”. Indipendentemente da questi fattori, presumo che possiate esservi imbattuti in questo dono di natura mistica denominato bilocazione. È possibile, per mezzo del divino, che questo dono avvenga nell’ordinario, attraverso modalità che scindono dalle leggi scientifiche pur avvenendo all’interno della realtà del creato. La bilocazione è un dono mistico concesso da Dio, per liberà volontà del creatore, e che va oltre la natura materiale e sensibile del mondo. È bene conoscerlo, non è bene sviscerarlo analiticamente più del dovuto, come se si potesse dare una spiegazione razionalmente completa. Dunque, procediamo!
A) Cos’è?
La bilocazione è un dono mistico di origine sovrannaturale e che Dio dona di sua scelta, libera ed incondizionata, ad un’anima da Lui scelta. Non è la persona in se a decidere se avere o meno questo dono. È Dio che da se stesso seleziona l’anima, scegliendo liberamente a chi inviare questo dono particolare. La bilocazione è dunque un dono di carattere mistico, sovrannaturale, da Dio donato ad una sua creatura, secondo la sua volontà. La bilocazione è essere contemporaneamente presenti in due posti nello stesso istante del tempo. Questo significa che se io, Fabio Arancio, fossi in bilocazione, potrei trovarmi simultaneamente nel comune di Roma, in via dei Casali Santovetti, ed allo stesso tempo nel comune di Villafranca Tirrena, in via principe di Castelnuovo. Questo è solamente un esempio fittizio, generato per finalità esplicative: tranquilli, non ho la bilocazione. La bilocazione è un dono e come tale può essere liberamente usufruito dalla persona alla quale viene donato per motivi a noi ignoti. Chi ce l’ha è consapevole sia di averla che di essere in bilocazione quando la usa.
B) Come funziona?
Qui casca l’asino. La risposta a questa domanda è una non risposta. È possibile formulare teorie alla luce della Teologia. Quando si vuole scrutare razionalmente un dono di Dio, si rischia di far sbattere il proprio raziocinio contro un muro celeste, denotando tutti i limiti dell’intelligenza umana e con sé tutta la superbia e l’orgoglio che ne possono venir fuori. Come funziona? Boh! O per meglio dire: questo è affare di Dio e di chiunque possieda questo dono, non nostro. Non c’è un meccanismo scientificamente spiegabile. Dio permette di generare un “duplicato” di una singola persona, una sorta di proiezione dell’essere sensibile ai sensi, ma l’anima rimane una ed una sola soltanto. L’ente che detiene questo dono è consapevole di essersi bilocato, ma il “processo tecnico”, esplicabile in termini squisitamente scientifici, non esiste. Non si spiega, non c’è, è oltre i confini materiali e sensibili dell’intelligenza organica. Non è nemmeno detto che si debba sapere. Sotto il profilo delle teorie teologiche speculative, è possibile che Dio usi l’angelo custode per generare una proiezione sensibile della persona attraverso l’operato proprio dell’ufficio angelico. È possibile che sia l’angelo a permettere la condizione bi-locata dell’essere, esercitando il proprio ministero angelico.
C) Quali santi l’hanno avuta?
Tra coloro che sono conosciuti per aver avuto la bilocazione, abbiamo: santa Caterina de’ Ricci, san Pietro d’Alcantara, sant’Alfonso Maria de’ Liguori, san Clemente papa, sant’Antonio da Padova, san Francesco d’Assisi, san Pio da Pietrelcina, fra Nazareno da Pula, santa Ludovina, san Francesco Saverio, san Giuseppe da Copertino, san Martino de Porres, suor María de León Bello y Delgado, venerabile Maria d’Agreda, san Filippo Neri, san Giovan Giuseppe della Croce, san Francesco di Paola, san Giovanni Bosco, Natuzza Evolo ed anche una persona attualmente in vita: Vika, una delle sei veggenti di Medugorje. Ve ne saranno stati anche degli altri, dei quali però non sappiamo alcunché.
D) Testimonianze di bilocazione
Di testimonianze di bilocazione ve ne sono in quantità tali da poter raccontare decine e decine di episodi. Vi sono testimonianze per la veggente Vika così come per Natuzza Evolo, anch’essa celebre per aver avuto questo dono lungo il corso della sua vita. Ciò detto, quello che più di ogni altro ha, dalla sua, decine di testimonianze storiche, è padre Pio. È lui ad essere il “santo della bilocazione” più famoso di tutti i tempi ed è su di lui che vertono decine e decine di testimonianze storiche giunte nel corso del suo ciclo terreste. E lui che, più di ogni altro santo esistito sul pianeta, è riconosciuto per aver avuto questo dono.
Ecco a voi alcune testimonianze storiche di bilocazione, riguardanti per lo più padre Pio. Ne pubblicherò giusto un paio – Le altre potrete leggerle cliccando nei link sottostanti.
L’ultima bilocazione conosciuta di Padre Pio si è verificata il pomeriggio precedente al giorno della sua morte. Padre Pio è andato a salutare a Genova il confratello Padre Umile che era infortunato per una caduta avvenuta il 29 agosto 1968. Verso le 16.30 del 22 settembre 1968 suor Ludovica si reca da padre Umile per portargli una tazza di tè. La religiosa, nell’entrare nella stanza, avverte un forte profumo di fiori che inonda tutto l’ambiente e, non sapendo darsi una spiegazione, guarda il frate. Padre Umile con naturalezza e spontaneità dice: “Padre Pio è venuto a salutarmi e a darmi l’ultimo addio”. Il giorno seguente si sparse la notizia della morte di Padre Pio.
Il beato don Orione ebbe a dichiarare quanto segue in merito alla bilocazione di Padre Pio: “Nella basilica di San Pietro, alla beatificazione di Santa Teresa del Bambin Gesù, c’era anche Padre Pio, in bilocazione. Lo vidi venire verso di me, sorridendo. Gli andai incontro, attraverso la folla, ma quando gli giunsi a due passi di distanza, scomparve”.
Potete leggere (tanti) altri episodi cliccando qui: casi di bilocazione su padre Pio. Potete dare un’occhiata a questo interessante articolo: padre Pio sito ufficiale.
“Quando avresti bisogno della bilocazione”
Una piccola esperienza avuta dal sottoscritto che mi ha fatto desiderare, in più momenti della giornata, il desiderio di bilocarmi…
Sono le ore 15.30 e, nel comune di Carpi, inizia il raduno regionale per famiglie del Rinnovamento nello Spirito. Dinanzi una piccola chiesa del comune provinciale, ci si ritrova in varie decine di fedeli, tutti assieme spassionatamente, prevalentemente famiglie con bambini, pronti per il Rosario comunitario in strada tra le vie del posto, fino alla Cattedrale del luogo. Tutti assieme in fila, sulla falsariga di una processione mariana, con i bambini che di volta in volta, tra una decina e l’altra, inscenano un piccolo balletto con un canto eseguito da tutti i presenti. Dopo si prevede la SS. Messa alle ore 18.00, uno spettacolo artistico di strada alle ore 20.30 e una serata di socializzazione verso le ore 23.00.

Nello stesso momento, nel comune di Sassuolo, Nuovi Orizzonti ha organizzato una giornata interamente dedicata al raduno regionale dove tutti coloro che fanno parte del movimento e non sono invitati a partecipare. Raduno che prevede incontri, socializzazione ed una preparazione formativa in vista dell’evangelizzazione serale Luci nella notte che da sempre il movimento di Chiara Amirante organizza qui e là in tutta Italia. Verso le ore 17.00, in una villetta di Baggiovara, avviene la festa di fine anno pastorale del Movimento dei Focolari, dove tutti coloro che fanno parte del movimento sono invitati a partecipare. Una serata di festa, di social time, di attività sportive (calcio, tiro con l’arco, tiro della fune, etc), di condivisione e di svago. Passatempi ludici annessi e connessi per un pomeriggio squisitamente sociale. Nel frattempo, da tutt’altra parte, alle ore 18.00, presso Casa della Carità di Cognento, i volontari della struttura danno il via ad una festa di fine anno dove tutti sono invitati; precedono i vespri, segue la SS. Messa ed infine la festa finale fino a tarda serata, con banchetti, musica, cibo e partecipazioni sociale di vario tipo. Tutto questo che vi ho raccontato è avvenuto un giorno nell’estate del 2017, il tutto nell’arco temporale di 12 ore. Insomma, uno di quei giorni in cui il dono della bilocazione sarebbe davvero servito.