Come fedeli, abbiamo il dovere – altresì e altrove detto «obbligo» – di fare del bene, di testimoniare l’incontro con Cristo e di renderlo reale, vivificato e credibile dinanzi l’altro, mediante il nostro atteggiamento. Il bene è Dio; dunque fare il bene significa fare il bene come Dio vorrebbe che noi lo facessimo. Farlo secondo Lui e non secondo l’io. Fare del bene in accordo con l’insegnamento morale divino, piuttosto che secondo le logiche del mondo. Testimoniarlo significa tradurre in azione concreta la presenza di Cristo nel nostro cuore. Testimoniare significa che Cristo deve rendersi reale attraverso le nostre gesta, il nostro carattere e le nostre parole.
Non che Gesù debba rimanere all’interno di noi, come ad oggi spesso capita, senza mai venire esteriorizzato. Se lo conosciamo e lo custodiamo nel nostro cuore, abbiamo il doverlo di testimoniarlo, rendendolo pubblico e reale, attraverso noi stessi. E non soltanto traducendo in atteggiamento la presenza reale di Dio in noi, ma dando all’altro anche le risorse, gli strumenti e le ‹‹armi›› che Dio ci ha donato. Bisogna che venga dato all’altro non soltanto Cristo, ma i contenuti che Egli stesso ci ha donato: i Sacramenti, la Chiesa Cattolica, la preghiera.. e si pensi al Rosario!
Il fedele ha di per sé il dovere di dar all’altro Gesù e di testimoniare non solo la persona, ma anche ciò che la persona ha rivelato: quel qualcosa di specifico che abbiamo ottenuto in grazia, inserito nella tasca e che portiamo con noi. Come i doni che Galadriel fece alla compagnia dell’Anello. Quel dono che dalla tasca può venire estratto e testimoniato dinanzi l’altro.
Se il Rosario è testimoniato da un’anima semplice, l’atto testimoniale acquista di credibilità e l’azione dello Spirito Santo acquista forza, aumentando nella misura in cui l’anima glielo permette, riducendo lo spazio per se stesso ed aumentando lo spazio interiore per la terza persona della Trinità. Tra i testimoni del Rosario, dovremmo esserci noi, fedeli di terra e futuri santi; tra i testimoni del Rosario che furono, ci furono loro, i santi, coloro che in semplicità, umiltà e spontaneità, donarono se stessi al prossimo, per donare Cristo ad esso.
Cosa dissero i santi sul Santo Rosario? Quali furono le parole lasciate ai posteri che a noi, oggi, possono comunicarci qualcosa su cosa sia il Rosario? Chiunque dica la sua sul Rosario, esprime un “dire la propria” che rimane nella storia, servendo da testimonianza per il presente e il futuro.

Col Rosario si può ottenere tutto. Esso è una lunga catena che lega il cielo alla terra; una delle estremità è nelle nostre mani e l’altra in quelle della Santa Vergine. Non c’è preghiera più gradita a Dio del Rosario.
Santa Teresa del Bambin Gesù

Il Rosario è la “scala di Giacobbe” per la quale salgono le nostre preghiere e discendono le grazie.
Sant’Annibale Maria di Francia

Da quando la SS. Vergine ha dato grande efficacia al Rosario, non c’è problema né materiale né spirituale che non si possa risolvere con il Santo Rosario e con i nostri sacrifici. È l’arma più potente con cui possiamo difenderci in battaglia
Suor Lucia di Fatima

Quante corone, tante anime salve.
San Massimiliano Maria Kolbe

Non vi è mezzo più sicuro della recita quotidiana del Rosario, per invocare la benedizione di Dio sopra la famiglia.
Papa Pio XII
E noi, cosa stiamo facendo per dare il Rosario al prossimo? Cosa lasceremo in questa terra che testimonierà l’efficacia dell’arma del secolo alle generazioni successive?