Evelyn Hartley è il nome di una ragazza statunitense, cristiana praticante, cittadina dello stato federale del Wisconsin, scomparsa per sempre il 24 ottobre del 1953 all’età di 15 anni. Il 21 novembre 2019, ovverosia tra 29 giorni, avrebbe compiuto 82 anni. Se suor Candida Bellotti, nata nel 1907, è arrivata fino ai giorni nostri, lasciando per sempre questa terra il 27 maggio 2017 all’età di 110 anni, nulla avrebbe vietato ad Evelyn di essere ancora tra noi, nel suo paese natale, in USA.
Oggi, 24 ottobre 2019, fanno 66 anni esatti dalla scomparsa. Scomparsa nel nulla senza che nessuno l’abbia mai più rivista, Evelyn è l’Emanuela Orlandi degli Stati Uniti d’America senza, tuttavia, il complesso di piste, depistaggi, ipotesi e fatti, reali o presunti tali, che han caratterizzato il caso Orlandi.
Evelyn Hartley
66
Anni
24.090
Giorni
792
Mesi
Evelyn nasce il 21 novembre del 1937. Il 24 ottobre del 1953, all’età di 15 anni, un mesetto prima del suo 16° compleanno, Evelyn accetta l’incarico di fare da baby sitter alla figlia di soli 20 mesi del professore Viggo Rasmussen, uno dei docenti del La Crosse State College, l’istituto scolastico dove Evelyn studia e vive gli anni della gioventù americana anni 50′. Evelyn è una ragazza seria. Studia, frequenta la Chiesa, ha una vita perfettamente normale.
Quella sera in particolare, i Rasmussen, come la maggioranza delle famiglie locali, sarebbero andati a vedere una partita di inizio campionato. Serviva quindi qualcuno che badasse alla piccola ed Evelyn fu la scelta vincente. Il fatto di vivere nella civiltà statunitense del 1953 non implica che non ci possano essere pericoli sociali di sorta come persone poco inclini al bene altrui. Così, il padre, come avrebbe fatto un qualunque genitore al giorno d’oggi, invita la figlia, una volta che questa si fosse trovata presso l’abitazione del prof. Rasmussen, a chiamare a casa entro le 20.30 come certezza che tutto stesse andando bene.

Sono le 20.30 di sera (8.30 P.M.). Il padre attende una chiamata da parte della figlia che, tuttavia, non arriva. Il telefono non squilla. I minuti passano. L’attesa diviene preoccupante. Decide a sua volta di chiamare. Alza la cornetta, compone il numero, il telefono squilla ma nessuno risponde. Preoccupato dalla mancata risposta, esce di casa e raggiunge l’abitazione dei Rasmussen. Quello che trova è un incognita per l’intelletto umano: la porta frontale d’accesso, così come qualsiasi altra finestra, sono chiuse dal di dentro. La televisione e la radio sono accese e ad alto volume. La piccola dei Rasmussen è nel passeggino, inerme e dormiente. I libri di scuola che Evelyn si era portata sono sparsi a terra. Gli occhiali di Evelyn sono rotti e sparsi per terra. Le sue scarpe, una è nel soggiorno, l’altra verrà trovata nel seminterrato. Ci sono tracce di sangue abbondanti sparse sul pavimento, al di fuori dell’abitazione e lungo il prato circostante la casa. C’è, però, qualcosa che si distacca da tutto il resto: la finestra nel retro della casa è aperta, con le ante della finestra che volgono verso l’esterno. Di Evelyn nessuna traccia.

Dopo la scomparsa, molte furono le tracce e le informazioni raccolte che avrebbero potuto portare ad una risoluzione: le tracce di sangue trovare dentro e fuori l’abitazione; le urla sentite da un vicino attorno alle ore 7 P.M. (vicino che, tuttavia, non avrebbe mai chiamato la polizia perchè convinto che le urla provenissero da bambini che giocavano); l’auto che un abitante del posto, Ed Hofer, dichiarò di aver visto sfrecciare attorno alle 7.15 P.M., con all’interno due uomini ed una ragazza, dichiarando, inoltre, che la ragazza era accasciata con il volto appoggiato verso il sedile anteriore; vestiti, scarpe e indumenti trovati lungo il sottopassaggio dell’highway 14 a due miglia a sud da La Crosse; un paio di scarpe trovate nella Coon Valley con tracce di sangue appartenenti al gruppo di Evelyn e delle suole del tutto simili alle impronte lasciate dal rapitore nel luogo della scomparsa. Purtroppo, niente di tutto questo ha permesso alla polizia dello stato federale di risolvere le tre domande che, ad oggi, molti ancora si chiedono: chi la prese, perchè e che fine ha fatto Evelyn.
Evelyn non sarebbe mai più stata trovata. Scomparsa per sempre il 24 ottobre 1953, Evelyn fu uno dei casi di persona scomparsa più seguiti negli Stati Uniti d’America. Dopo la sua scomparsa nacque una caccia all’uomo, la più imponente che sia mai avvenuta a quei tempi: oltre 1.000 persone impiegate nella ricerca, più di 1.750 studenti scelti per un interrogatorio personale, ricerca a tappeto in tutto lo stato con l’impiego dell’U.S. Air Force e del Civil Air Patrol.
Oggi, 24 ottobre 2019, 66 anni dopo, il caso rimane ancora aperto e insoluto. Ho scritto la storia di Evelyn non soltanto in ricordo di questa giovane adolescente scomparsa un pomeriggio del 1953, per la quale si può formalizzare un ricordo d’affetto, nella speranza che sia in pace con Dio, ma anche per ricordare tutti coloro che sono stati soggetti e vittime di situazioni analoghe: rapimenti e sparizioni improvvise. Data la natura umana, edificata ad immagine e somiglianza di Dio, credo che si possa provare un sentimento di preoccupazione e dispiacere naturale per la sorte ignota di queste persone, senza neanche conoscerle. Contemporaneamente, data la nostra fede, non dobbiamo dubitare che non vi sia stata speranza di salvezza per ognuno di loro. Tra la scomparsa della persona e la sua morte vi è l’infinita Misericordia di Dio.
- Secondo quanto riportato dalla CIA, sono oltre 800.000 le persone che spariscono nel mondo ogni anno oltre i confini nazionali, di cui il 50% è minorenne. Secondo un report 2007 dell’UNICEF, sono 2 milioni i casi di bambini scomparsi soltanto in Europa. Dal 1974 al 2019, le denunce di scomparsa riportate alla Polizia di Stato, soltanto in Italia, sono state 236.656. Nonostante molte di queste persone siano state ritrovate (di cui almeno l’1,3% senza vita), vi sono ancora 59.044 persone scomparse che non sono mai state trovate, di cui il 75% è minorenne e il 67% di nazionalità straniera. Vi sono oltre 60.582 bambini scomparsi soltanto in Canada. Oltre 719.558 sono i casi di scomparsa statunitensi registrati al 2009 dal NCIC (National Crime Information Center). Al 2013, erano 84.136 i casi ancora attivi di persone scomparse in USA.
FONTI STATISTICHE
USA, ITALIA & MINORI
Dove tratta il report delle persone scomparse negli Stati Uniti d’America al 2013.
Dove tratta la realtà dei minori scomparsi nel mondo.
Dove tratta il fenomeno delle persone scomparse in Italia con dati aggiornati al 2019.
La Madonna, mediante le mariofonie e non ultime le apparizioni di Medugorje, chiede di pregare per gli ammalati, per coloro che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio, per i sacerdoti, per le famiglie e per i giovani. In queste «tipologie» di bisognosi per i quali preghiamo vi sono tutti: famiglie, giovani, non credenti, ammalati, pastori. Nel cuore mariano vi sono anche loro: coloro che non hanno fatto ritorno a casa propria. Ricordiamoci che Dio è onnisciente e conosce ogni singola anima di questa terra. Se esse sono scomparse per noi, non lo sono per il Signore: Dio sa dove si trovano.
Non conosciamo che fine abbiano fatto e quale sia stata la destinazione della loro anima, qualora siano defunti: possiamo confidare nella Misericordia di Dio, che ognuno di noi vuole salvo; pur implicando, qualora ce ne fosse il bisogno, che la certezza della volontà divina non implica che tutti si salvino in automatico, in quanto ogni uomo risponde del suo libero arbitrio dinanzi a Dio ed ogni uomo è libero di scegliere: per Dio o contro Dio, per la salvezza o per la dannazione.
Voglio concludere dedicando una preghiera per tutti loro. Per i loro parenti. Per i loro amici. Per tutti coloro che nel proprio cuore sperano ancora di rivederli. Non bisogna dare per scontato che abbiano fatto una brutta fine qui, in questa terra, ma nemmeno che stiano bene “altrove” o che abbiano trovato pace “nell’aldilà”. Si può sperare il meglio, senza appurarlo con certezza assoluta: confidiamo che si siano salvati. È il miglior augurio che si possa fare verso un’anima. Nel proprio piccolo si può contribuire, anche solo con una preghiera universale. Non vanno dimenticati.

L’eterno riposo,
Dona loro,
o Signore.
E splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace.
Amen.