Come si vive il Santo Natale sotto una dittatura comunista?

Talvolta ho passato giornate intere ad immaginare quali vissuti ci fossero altrove, un «altrove» opposto alla mia posizione, qualcosa che andasse oltre i confini del mondo. In qualità di cattolico, invece, non mi sono mai chiesto in che modo le persone passino il proprio Natale; sarà che l’ordinarietà del Natale in Italia mi induce a credere che altrove il Natale sia altrettanto ordinario. Così non è: vi sono paesi dove il Natale è sottoposto alle misure di una dittatura. Si pensi a come passino il Natale in Cina.

Ho trovato questa testimonianza e ho deciso di renderla pubblica, reputandola interessante sotto il profilo divulgativo nonchè degna di lettura. ‘‘AsiaNews’’, magnate dell’informazione sulla persecuzione dei cristiani e sulla situazione della religione in Cina, riporta le testimonianze di tre sacerdoti che vivono in Cina riguardo il Santo Natale. Dalle suddette testimonianze si evince quanto segue.

  • Il divieto di entrare in chiesa per i giovani al di sotto dei 18 anni
  • Il divieto di compiere attività religiose al di fuori degli edifici registrati

Queste sono tre testimonianze di coloro che vivono nel paese dell’Asia dell’Est. Tre esperienze personali che non possono necessariamente valere per chiunque viva in Cina, come se si potesse fare di un intero popolo un pensiero unico. Ogni persona è a se stante e per ognuna di esse vi è un esperienza altrettanto unica e differente. Ciò che è così per loro, potrebbe essere in altra maniera per altri. È però certo un dato: è così per molti. La situazione è sotto pressione per moltissimi che vivono in Cina. Avere un Natale in un paese in cui vige la dittatura comunista non rende il Natale propriamente ordinario come può avvenire altrove.

Ciò detto, è utile poter diffondere testimonianze analoghe, portando alla conoscenza realtà spesso ‘soppresse’ e ignorate da chi ha il potere di far salire agli altari della cronaca popolare un determinato argomento. Per chiunque fosse interessato, liberamente, può approfondire la realtà socio-politica cinese, volgere lo sguardo su di essa e pregare: per il popolo e per chi vive situazioni analoghe.

Da Asia News

(1) Il Santo Natale di don Piero

Il S. Natale di quest’anno non è come quello nel passato. Le autorità ufficiali hanno creato una crescente atmosfera politica di tensione. Per evitare grattacapi inutili, la parrocchia ha abolito il party artistico natalizio serale, trasformandolo in un incontro di preghiera e di evangelizzazione.

Prima dell’Eucaristia della vigilia di Natale, la parrocchia provvede a ciascun fedele una scodella di zuppa di agnello con panini speciali in modo da allietare l’atmosfera. Poi si prega, si canta, si ascolta la Parola di Dio e poi si celebra l’Eucaristia della notte. Dal momento che le autorità non permettono ai ragazzi sotto i 18 anni di partecipare all’Eucaristia, la parrocchia provvede loro un locale nel cortile della chiesa dove sono intrattenuti e curati da responsabili. Alla fine dell’Eucaristia, il sacerdote va a benedirli.

La parrocchia ha anche abolito la tradizione di girare nel villaggio a distribuire “frutta di pace” (un pacchetto di mele) a non cristiani. Le cerimonie liturgiche si svolgono in modo regolare, anche se le autorità civili mandano guardie a sovrintendere e controllare. Il battesimo dei bambini è spostato alla sera della vigilia, mentre quello degli adulti lo si svolge nella messa del mattino della festa.   

(2) Il Santo Natale di don Gioacchino

Qui da noi, la maggioranza dei fedeli sono nuovi e per vari ragioni non frequentano la chiesa: alcuni non hanno fatto un buon catecumenato prima del battesimo; altri hanno chiesto il battesimo senza la giusta motivazione, o si sono allontanati a causa della secolarizzazione. Per questo, prima dell’Avvento, per due settimane insieme con due capi della comunità ho visitato queste famiglie per esortare e incoraggiare tutti a riprendere la vita di fede.

Durante l’Avvento, abbiamo di nuovo stimolato i fedeli: ho spinto padrini o madrine ad andare a casa dei loro figliocci di battesimo per esortarli a venire in chiesa, a rinnovare il pentimento e recitare ogni giorno il Santo Rosario in casa. In questa settimana si vedono già dei buoni risultati: un buon numero di fedeli che frequentano di rado la chiesa sono venuti per la confessione.

Ogni sera i membri del coro si radunano a praticare i canti di Natale e dell’Epifania. Nella terza settimana di Avvento, ogni pomeriggio con i capi della comunità faccio visita ai fedeli anziani e indisposti che non possono venire in chiesa per la Messa per ascoltare le loro confessioni, portare loro l’Eucaristia, amministrare l’Olio degli infermi.

Per i bambini della parrocchia, per il coro, l’associazione dei lettori e dei chierichetti, ho preparato un piccolo regalo di Natale. Queste sono alcune iniziative fra le più importanti e significative. Inoltre nelle prediche quotidiane e soprattutto in quelle domenicali, esorto i fedeli a preparare nel cuore una culla pulita per la venuta del Salvatore. 

(3) Il Santo Natale di don Zhengping   

Ogni anno dopo la terza Domenica di Avvento, i fedeli iniziano la Novena del S. Natale per attendere in preghiera il Salvatore. Il parroco ha invitato due suore ad aiutare la parrocchia per la preparazione al Natale. Dopo l’arrivo delle suore, con l’aiuto del capo laico della comunità, si preparano le cerimonie natalizie e si decora la chiesa.  

Il 24 dicembre è la vigilia di Natale: dalle 7 alle 9 si svolge il party serale natalizio con rappresentazioni a cui partecipano anziani, giovani e bambini. Vi sono canti, danze, recitazioni, dialoghi a due e monologhi accompagnati da musica, ecc. in modo da creare l’atmosfera della gioia natalizia.

Alle 11.30 di notte, si dà il benvenuto a Gesù Bambino e si inizia la processione verso la chiesa con lo scoppio di mortaretti e con la banda in prima linea, seguita dal coro, dal gruppo dei chierichetti, dal sacerdote, da Gesù Bambino, e infine dai fedeli con candele in mano, mentre si suona, si canta e si prega. Dopo aver fatto così il giro del villaggio si entra nella chiesa per la celebrazione eucaristica. Alle 5 del mattino del 25 dicembre, si celebra la Messa dell’alba; alle 9 quella del giorno di Natale. 

Sono grato per aver letto le suddette testimonianze. Leggere il vissuto altrui, sbirciare quali dettagli vivano altrove, le condizioni di contesto che di fatto costituiscono l’ossatura del quotidiano, pur se questa “esperienza” di conoscenza avviene solo attraverso la lettura, per noi che viviamo qui. E non che dobbiamo per forza di cose essere lì, questo no: quello che intendo, è che per capire e comprendere appieno si può soltanto vivere, attraverso un’esperienza dal vivo. E chi vuole, qualora lo desiderasse, è libero di farla, questa esperienza. Così, giusto per appuntare. Spero che la lettura di queste testimonianze sia stata di vostro gradimento.

Sono le ore 8.24.
Ad Jesus per Mariam

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