Domani, sabato 25 gennaio 2020, si terrà a Roma, in piazza Santi Apostoli alle ore 15.00, una manifestazione nazionale indetta contro gli attacchi, gli oltraggi e le derisioni pubbliche in avversione al cristianesimo. La manifestazione è stata indetta dalla rete nazionale Movimenti Cristiani Italiani (unione delle comunità cristiano-evangeliche protestanti d’Italia) dopo il manifesto blasfemo esposto al MACRO di Roma lo scorso 16 dicembre.
Pur essendo cattolico apostolico romano, non facendo parte della rete MCI e non approvando in nessuna maniera la religione protestante (che sia chiaro considero assolutamente eretica e nemica di Cristo), approvo la suddetta manifestazione, essendo essa aperta a chiunque sia contro le blasfemie e gli attacchi al cristianesimo, indipendentemente dalla denominazione di appartenenza.

Si legge nel comunicato stampa.
«L’evento è rivolto a tutti coloro che ritengono che l’identità cristiana, del popolo italiano, sia caratterizzazione da difendere e preservare in maniera inequivocabile (pur mantenendo, l’Italia, la caratteristica di Stato laico e non confessionale) a prescindere dall’appartenenza al credo cattolico, evangelico, ortodosso, etc»
«La manifestazione non è contro nessuno, tanto meno contro altre religioni, ma reclama la necessità di difendere, nello spazio pubblico, diritti esistenti ed in particolare di esigere il rispetto per le figure che rappresentano il Cristianesimo, in particolare per il Signore Gesù Cristo, in ogni ambito, anche attraverso una più efficace tutela in ambito penale del sentimento religioso»
«Siamo diventati il Paese dove i bambini in classe devono rimuove il Crocifisso per non offendere altri credi religiosi, e nessuno si indigna o batte ciglio per difendere il nostro credo, la nostra cultura e la nostra identità cristiana. Siamo stanchi di queste continue offese, di questi continui attacchi e chiediamo leggi più severe per coloro i quali compiono queste blasfemie, e la punizione per i responsabili di tali atti. A tal fine depositeremo denuncia presso la Procura della Repubblica per l’affissione del manifesto osceno che demarca non solo il reato di vilipendio ma ha anche i connotati della pedofilia»
Dopo il party blasfemo che si sarebbe dovuto tenere presso uno degli atenei dell’Università di Bologna, l’attacco alla fede cristiana ha colpito ancora con il manifesto blasfemo esposto al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea – di Roma. Un manifesto che ha raggiunto il delirio del profano provocatorio e irriverente e l’apoteosi del vilipendio alla religione. A seguito dell’esposizione del manifesto (evito di usare il termine “opera”), si son fatte avanti le voci contro quella che può definirsi come la più bassa forma di “espressione senza Dio” che esista sulla terra. E siamo giunti fino ad oggi, con la manifestazione di domani.
E poi… mi chiedo.
- In che modo la parola umana può esprimere un male che affligge l’individuo, senza abbassarsi allo stesso livello di chi, quel male, lo ha afflitto?
- Quali modalità dello Spirito Santo dovremmo usare per esprimere quanto successo, senza cadere nell’odio totalitario e reazionario?
- In che modo possiamo esprimere quanto sta succedendo, e reagire in rapporto ad esso, preservando un atteggiamento ‘santo’ che non deluda Cristo?
“Domande”, queste, che molti non si fanno, nel momento in cui un male, soggettivo o obiettivo che sia, penetra il cuore umano, scatenando l’ira pregressa dell’uomo, già in sovraccarico di ferite, di rabbie e di delusioni accumulate negli anni della propria vita e pronto ad esplodere, con il forcone in mano, da un momento all’altro, specie quando subentrano atti di uno squallore e di una bassezza manifesta che non trovano parole per venire espressi. Ecco quindi la reazione irrazionale che mette da parte la santa riflessione. Spesso chi reagisce di stomaco dimentica il Magistero della Chiesa!
Domande che spesso non trovano posto, avvolti e incubati dalla rabbia. Domande che faccio a me stesso e a cui ho dato risposta, alla luce del Vangelo e del Magistero Cattolico Apostolico Romano. Quello che posso dirvi è ciò che la Chiesa insegna: (a) bisogna reagire, con la fede, la recita quotidiana del Santo Rosario e con le opere costruttive; (b) dinanzi un’opera di blasfemia pubblica corrisponde un atto di riparazione pubblica; (c) praticare opere di Misericordia e perdonare i nemici “perché non sanno quello che fanno”; (d) pregare per i nemici, per coloro che non vogliono aprirsi il cuore, per coloro che sono distanti dalla fede, per coloro che combattono le verità dello Spirito Santo; (e) e poi attuare opere di riparazione pubbliche. Tutti assieme. Come domani.
Non sapevo niente del manifesto… Sono indignata e scioccata, come cristiana e come essere umano, che si possa scendere tanto in basso.
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Grazie per la condivisione. E concordo con quanto espresso.
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Che tristezza fratello… mille protestanti scusa evangelici e 4 suore cattoliche. . . E i Cattolici? Ho provato a spacciare immagini di Gesù Misericordioso… 9 su dieci scuotevano il capo facendo 1 passo indietro. MA LORO C’ERANO I CATTOLICI NO. Dialogare con gli evangelici non è affatto semplice e ahimè confina con l’impossibilità di comunicazione che esiste con i testimoni di Geova. Cercherò di pregare di più…. a 3 ragazze di Trani ho promesso preghiere x le loro intenzioni hanno accettato il mio santino si sentivano cugine nostre e non erano così intransigenti. Dio ti benedica Fabio
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Caro Giovanni, grazie per il tuo commento. Io non ci sono potuto venire per motivi di salute ma, sinceramente, immaginavo uno scenario simile a quello che mi porti: avevo ‘previsto tutto’. Purtroppo ho notato, ancor prima che tutto questo avvenisse, la totale assenza partecipativa del mondo cattolico, laico ed ecclesiale. Mi è dispiaciuto; sarebbe stato bello ed utile se ci fosse stata la nostra presenza, la partecipazione diocesana, la presenza di realtà parrocchiali, associazioni, gruppi di preghiera, realtà ecclesiali, laici, presbiteri e quant’altro… dovevamo farci sentire. Sottoscrivo e concordo sul dialogo con i protestanti e gli evangelici: non è affatto semplice; consci di cosa e di quanto si perdono, dispiace vedere il loro rifiuto categorico dinanzi le bellezze rivelate del cattolicesimo. Mi accodo a quanto dici sul finale: bisogna pregare di più. Grazie di cuore e Dio ti benedica.
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