Considerando che l’attuale situazione ci priva dell’incontro diretto con la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, che è Corpo e Sangue del Signore, dobbiamo proseguire vivendoLo nel proprio cuore, in attesa di poterlo ricevere nuovamente nell’Ostia Divina. Speriamo, non disperiamo!
Sappiamo che:
- Con il decreto ministeriale dell’8 marzo sono state sospese “le cerimonie civili e religiose”;
- Con il decreto CEI dell’8 marzo viene sospesa la Santa Messa con concorso di popolo fino al 3 aprile.
Tratteniamo e non diamo la delibera a pensieri di rabbia e frustrazione, onde evitare di divenire ciò che si pensa e di tradurre in materia pensieri obiettivamente peccaminosi. Troviamo modalità cristiane di sfogo personale, senza che venga prodotto il più piccolo peccato!
Combattiamo pensieri interiori irrazionali, frutti del proprio automatismo, o deliberati, orientati secondo la rabbia, antitesi dello spirito cristiano; ciò detto, proseguo fino alla risoluta finalità di questo mio nuovo pezzo – Il cui fine è già espresso nel titolo. Attendiamo alla luce della speranza il ritorno della Santa Messa ed irrobustiamo la preghiera, chiedendo il dono della fede!
I fedeli conoscono il significato della Santa Messa? Io credo che molti lo sappiano. Vi sono poi coloro che devono ancora scoprirlo – ed è naturale. Ed in ultimo vi sono coloro che ne conosco la realtà teologica senza tuttavia credervi.
La santissima celebrazione dell’Eucaristia viene istituita da Cristo nel giovedì santo. Vediamo quanto dice il CCC – Catechismo della Chiesa Cattolica, compendio del Vangelo – articoli 1324 – 1327.
1324 L’Eucaristia è «fonte e culmine di tutta la vita cristiana».«Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua». |
1325 «La comunione della vita divina e l’unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabilmente prodotte dall’Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia dell’azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo». |
1326 Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà «tutto in tutti» (1 Cor 15,28). |
1327 In breve, l’Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede: «Il nostro modo di pensare è conforme all’Eucaristia, e l’Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare». |
La Messa è l’Alfa e l’Omega della vita cristiana. Con la sospensione della Messa senza concorso di popolo si ha, per i fedeli ed eccetto che per i sacerdoti, l’assenza del Mistero Divino dell’Eucaristia, presenza reale di Cristo, che discende da noi e in noi, ogni giorno, tutti i giorni, nel pane che diviene corpo divino, fino alla fine del mondo.
Per noi fedeli è una negazione sofferente. C’è chi si chiede: attendiamo il 3 aprile e arrivederci Messa fino ad allora? E se il 3 aprile le disposizioni attuali dovessero rinnovarsi ancora e in avanti? Non c’è proprio nessuna possibilità di ricevere Cristo, a causa delle direttive emanate?
In questo caso, così come nei casi in cui non si possa ricevere l’Eucaristia nella Santa Messa in qualunque periodo storico e per qualunque motivo, viene in nostro aiuto il documento ecclesiastico “Rito della Comunione fuori della Messa e Culto liturgico”, approvato secondo le delibere ecclesiastiche dell’Episcopato e confermato il 4 gennaio 1978 dalla Sacra Congregazione dei Sacramenti e Culto Divino (oggi rinominata Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti).
Il libro è disponibile in digitale per la lettura qui


Il capitolo I “La Santa Comunione fuori della Messa” specifica e delibera tutte le normative e le possibilità di ricezione dell’Eucaristia fuori della Messa.

Il punto 1 del paragrafo I ci ricorda cosa sia la Celebrazione Eucaristica. Essa è «il centro di tutta vita cristiana» prosegue con «Nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e pane vivo».

Nei punti 14 e 16 la Chiesa Cattolica specifica ulteriormente l’atto di distribuire la santissima Ostia Divina fuori della Messa.



È bene porre enfasi sul punto 14, ove reca «I sacerdoti però non rifiutino di dare la Santa Comunione anche fuori della Messa ai fedeli che ne fanno richiesta. È bene anzi che a quanti sono impediti di partecipare alla celebrazione eucaristica della comunità, si porti con premura il cibo e il conforto dell’Eucaristia» e sul punto 16, ove reca «la Santa Comunione fuori della Messa si può distribuire in qualsiasi giorno e in qualunque ora del giorno».
Nel comunicato dell’8 marzo 2020, la CEI conferma la sospensione della Santa Messa con concorso di popolo ma non si espone né esplicita l’eventuale esclusione della possibilità di ricevere l’Eucaristia fuori della Messa, come se questo atto facesse parte delle “cerimonie religiose” e degli “eventi in luogo pubblico o privato” sospesi dal decreto ministeriale o delle “Sante Messe” come specificato dalla CEI.
Come esposto nel Decreto Ministeriale, punto g) e punto i), ad essere sospese sono:
- g) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonche’ gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi e’ sospesa ogni attivita’;
- i) l’apertura dei luoghi di culto e’ condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilita’ di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;
Del primo punto è chiaro, esplicito ed evidente che non ne fanno parte le Sante Messe.
Dunque sono sospesi “gli eventi in luogo pubblico o privato” – “compresi quelli di carattere […] religioso” e “Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”.
Il decreto CEI ha interpretato, attraverso un processo letteralista, il decreto ministeriale emanato dal governo, sospendendo la Santa Messa con concorso di popolo fino al 3 aprile. Ciò detto, la possibilità di ricevere l’Eucaristia da un presbitero fuori della Messa, non è in modo formale ed esplicito negata nel decreto ministeriale e nel decreto CEI.
Serve dunque che la CEI si esprima deliberando e/o incoraggiando il sacerdote a prestar servizio in tale senso, qualora ce ne fosse bisogno. Inoltre, il sacerdote di per sé non ha l’ordine di non dar l’Eucaristia fuori della Messa, in quanto l’ordine ecclesiastico specifico riguarda la sospensione della Santa Messa al popolo fino al 3 aprile, il funerale a porte chiuse con parenti stretti (max. 20 persone) e l’annullamento temporaneo di Sacramenti particolari (matrimoni e battesimi) ed in aggiunta eventi in luogo pubblico e privato.
Dunque, l’atto di ricevere l’Eucaristia fuori della Messa, anche da soli e a tu per tu con il sacerdote, non ha bisogno di nessun permesso specifico – essendo esso già stato emanato dalla Chiesa Cattolica – ed in aggiunta, come poc’anzi esposto, non ha ricevuto nessun esplicito divieto in nessuno dei due decreti e sarebbe del tutto regolabile in quanto a flusso di persone e distanza di sicurezza.
Il sacerdote di per sé potrebbe dunque farlo così come disposto dalla Chiesa Cattolica e senza che un eventuale atto autoritario politico potesse impedirglielo. Tuttavia, è chiaro che senza un’esplicita incitazione formale della CEI, molti presbiteri potrebbero non sentirsela, considerando l’attuale situazione, di attuare una tale possibilità, considerando le innumerevoli varianti personali psicologiche ed emotive. Nessuno potrebbe di fatto pensarci. Dunque un ‘sollecito’ ufficiale sarebbe consono e quanto mai adeguato.
Infine, ci viene incontro il prezioso contributo di don Mauro Gagliardi, pubblicato nel blog di Aldo Maria Valli: “Sebbene per attuare la possibilità qui ricordata non vi sia bisogno di alcun permesso specifico (soprattutto nei casi di Comunione ad un singolo fedele), sembra probabile che la maggioranza dei sacerdoti – per diversi motivi, emergenziali o ideologici – non accederà spontaneamente ad essa. Un’indicazione ufficiale della Cei in questo senso sarebbe pertanto provvidenziale. Confidiamo che i nostri vescovi vogliano operare proprio in questa direzione e di questo li preghiamo”.
Speriamo dunque che, secondo quanto disposto dal patrimonio della Chiesa Cattolica, venga sollecitata e dunque attuata la possibilità di fatto di ricevere almeno l’Eucaristia al di fuori della Messa, visto che non sarà possibile prender parte al Sacrificio di Cristo fino al 3 aprile. Se la CEI si esprimesse in tal senso, meglio specificando questa opportunità (in modo tale che nessuno possa gridare “Al lupo” nel caso in cui ciò avvenisse), in virtù del decreto emesso l’8 marzo, sarebbe per noi fedeli e per i presbiteri una nota di sollievo.