Un calciatore che bestemmia compie uno scandalo e meriterebbe di andare a zappare la terra

Un calciatore che bestemmia degrada il decoro dello sport, compie uno scandalo – di cui è responsabile – e meriterebbe di andare a zappare la terra. La bestemmia nel mondo calcistico è obiettivamente una vergogna, segno di ineducazione, bassezza mentale e di ignoranza. La bestemmia nel mondo del calcio, attuata fuori o dentro il campo, dimostra la qualità morale – o consistenza – degli individui che vi partecipano.

I calciatori regolarizzati alla bestemmia potranno essere dei campioni (in seno al mondo calcistico) ed aver fatto il treble stagionale, ma se poi dalla loro mente avviano una bestemmia che passa attraverso la loro bocca, e perdipiù in e per una partita, del presunto, virtuale e superfluo valore sportivo (“ho vinto e quindi sono un campione”) non se ne fanno nulla.

Si è veri uomini fuori dal campo: ciò che si attua all’interno è una conseguenza di ciò che si è all’esterno. Di chi invece si comporta all’opposto, dimostrando grande fair play etico all’interno del campo per poi fare tutto e il contrario di tutto fuori, lascia il tempo che trova, offrendo soltanto un altro esempio ipocrita falsificato a tavolino.

Anche nel caso in cui, gli atleti, fossero “l’esempio modello”, non se ne farebbero nulla comunque dei mille trofei conquistati, perchè il valore di una persona scinde dal trofeo sportivo e perchè la salvezza dell’anima dipende da ben altre conquiste, che non riguardano il mondo sportivo: non entri in Paradiso perchè hai vinto la Champion’s. Ma se un atleta è di esempio, e se per mezzo di una prestazione e/o di una vincita può essere di esempio per il prossimo, non per la propria gloria ma a maggior gloria di Dio, ben venga.

Annota don Enzo Boninsegna nell’opuscolo “Perchè la bestemmia? Rifletti!” di cui ho parlato nell’articolo “La bestemmia è peccato mortale, degrada la dignità dell’uomo e predispone all’eterna dannazione: l’Inferno“:

“3 marzo 1985: partita di calcio VeronaRoma. Risultato sportivo: 1 a 0. Risultato umano: 0 a 0, o meglio: -1 a -1. Lo deduco dalle parole del capitano della Roma e campione del mondo Bruno Conti (un giocatore che sapeva usare bene le gambe, ma non la testa), espulso dall’arbitro perché accusato dal guardalinee di avergli sputato in faccia: “Ho la coscienza pulita … Se ho sputato in faccia al guardalinee? No, e chi sostiene questa accusa sporca la mia immagine di professionistaAl limite posso aver bestemmiato, come hanno bestemmiato tanti giocatori del Verona”. Dunque, per Conti la bestemmia non sporca la coscienza e se proprio la sporca non la sporca tanto quanto uno sputo al guardalinee. Sputare in faccia a Dio non è poi così grave!”

Anch’io, come fece don Enzo tempo addietro, ne traggo sgomento, pur non sorprendendomi, dato che sono cresciuto in un paese del sud dove la bestemmia è normalizzata, vissuta dai giovani come una variante della natura e messa in atto con grande prevalenza nei campi da calcio come fosse un intercalare quotidiano. Dove sono cresciuto, si bestemmiava ad ogni tiro sbagliato, ad ogni passaggio andato a male e ad ogni match perso. E quelle da me vissute erano partitelle di strade giocate dietro Campolo o a Baronia (riferimenti occulti per farvi capire dove sono cresciuto).

Nel mondo del calcio, la bestemmia non riceve la giusta attenzione che meriterebbe di ricevere. Non sembra esserci attenzione per chi compie questo scandalo, non ci sono conseguenze, né morali né giuridiche, e non ci sono focalizzazioni mediatiche. La mentalità standardizzata sembra oramai essere: “è normale, c’è di peggio, almeno non ho sputato all’arbitro: ho solo bestemmiato!”. Voglio dire: avete visto la finale di Coppa Italia 2020, JuventusNapoli? Notato qualcosa durante il calcio piazzato nei minuti regolari o all’ultimo calcio di rigore tirato da Arkadiusz Milik? Ci sono stati interventi disciplinari? Appunto.

Il regolamento FIGC prevede la regola della sanzione verbale prevista dall’art. 12.

REGOLA

Tutte le infrazioni verbali sono sanzionate con un calcio di punizione indiretto.

SANZIONE

Calcio di punizione indiretto.

Il regolamento FIGC è troppo morbido, politicamente corretto e superfluo. Andrebbe istituto un articolo specifico per la bestemmia con sanzioni concrete, che potrebbero prevedere espulsione immediata, squalifica sportiva e ammende economiche. Bestemmi? Venti turni di squalifica, multa per milioni di euro ed espulsione immediata dal campo.

Personalmente mi chiedo:

  • Chi mai può giustificare una bestemmia?
  • Chi mai potrà giustificare una bestemmia per una partita di calcio?
  • Se chi nella vita ha problemi reali non è giustificato a bestemmiare, quale santo potrà mai giustificare un calciatore che bestemmia per un rigore sbagliato?
  • Questi calciatori, davanti a Dio nel giorno del Giudizio Particolare, che mai faranno?

Il calciatore che bestemmia compie un doppio scandalo: la sua bestemmia viene amplificata e diffusa nel mondo “grazie” alle riprese mediatiche, divenendo pubblica, universale; la bestemmia pubblica è di scandalo sopratutto quando dietro la tv ci sono dei bambini e dei ragazzini, che prendono per modello quel calciatore vedendo in lui il proprio idolo. I motivi per cui generare una bestemmia son poi i più bassi e inutili della storia: se anche i santi non si sono abbassati a tale scempio dinanzi le più grandi avversità personali (san Massimiliano Kolbe nel campo di concentramento nazista), figuriamoci i calciatori per una manifestazione sportiva.

Il tutto è così infinitamente offensivo, mortificante, patetico e deludente: hai uno dei lavori più belli del mondo, ha tutti i beni necessari che ti servono e ti permetti di bestemmiare per non aver parato un rigore? Dietro un calciatore dev’esserci anzitutto un uomo, intelligente e istruito, per far si che il calcio sia pulito.

Detto questo, se fossi capo supremo FIFA e FIGC, io una soluzione l’avrei: per chi bestemmia, obbligo di andare a zappare la terra o, in alternativa, a zappar’ a vign’. Per una stagione sportiva intera, saltando e perdendo il 100% di quella particolare stagione in corso. Bestemmi durante la stagione 2020-2021? Salti la stagione 2020-2021 e vai a zappare la terra. Possibilmente in Sicilia. Così, dalla stagione successiva, ti ricorderai di non bestemmiare.

Un pensiero su “Un calciatore che bestemmia compie uno scandalo e meriterebbe di andare a zappare la terra

  1. Alcuni provvedimenti presi dai giudici federali nei confronti di giocatori che avevano bestemmiato sono sicuramente molto, ma molto più severi di quanto la giustizia ordinaria si sia mai dimostrata nei confronti di bestemmie, blasfemie e dissacrazioni offensive della fede di tanti cattolici, vuoi con performances pseudo artistiche su media anche da essi retribuiti con il canone Rai, vuoi con i satanici Gay Pride nelle varie città del mondo , occidentale , ecc.
    Considerando che sono almeno due secoli che viviamo in una società secolarizzata, direi proprio che non è la giustizia sportiva a dare il peggiore degli esempi.

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