Matteo 7, 7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
Nel mondo del fedele c’è un problema interpretativo nei confronti del versetto biblico che reca Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Senza un’adeguata formazione teologica e dottrinale, con il passaparola da bar e la concezione popolare della Bibbia data dal sentito dire, il fedele finisce per credere a miti e leggende che non esistono.
Oggi, purtroppo, molte persone hanno una percezione della Bibbia a propria immagine e somiglianza, totalmente sballata e costruita secondo le proprie voglie, i propri desideri e i propri riflessi interpretativi. Uno dei versi di cui si abusa maggiormente è proprio quel versetto scritturistico, assieme ad altri che sono presenti nella Parola di Dio, che indica di pregare, di chiedere e dunque di ottenere.
Questo concetto “prega e dunque ottieni” è il più abusato della storia, e per tre motivi:
• Non viene spiegato
• Non viene più studiato
• Viene compreso alla luce del proprio io e non della teologia sacra
Ecco dunque i fedeli a Napoli che chiedono di vincere la lotteria (“Perchè non di Milano? Rassistaaa! Gombloddo!”), quello in Colombia che chiede di essere acquistato dalla Juve e di giocare in Champion’s senza fare alcuna carriera, quello nella capitale che chiede che la Roma vinca lo scudetto senza mai perdere una partita e quello che chiede di trovare lavoro senza fare nulla per cercarlo perchè tanto “Dio è onnipotente, può fare tutto al posto mio”. No, non funziona così.
Bisogna far capire ciò che Dio esprime ed intende nel suo insieme – così come lo intende Lui – e fin da subito va esposto che ciò che intende Lui non è ciò che intende la maggioranza del “popolino”, sia chiaro. Anzitutto, l’onnipotenza di Dio non è il lascia passare automatico per tutto ciò che uno vuole. Non è “la bacchetta magica” per la realizzazione dei propri desideri, i quali, nella maggior parte dei casi, risultano essere capricciosi, inutili, vani, ingordi del proprio io e sostanzialmente mediocri. Il potere di Dio non è lo strumento per la realizzazione di se stessi a propria immagine e somiglianza.
Non si usa il potere di Dio per chiedere fama e celebrità (vana gloria pagana) o per chiedere di apparire in televisione per ricercare popolarità e ammirazione. Di seguito, non si chiede a Dio di adoperare la propria onnipotenza per la realizzazione di ciò che si può definire il capriccio dell’io.
Dio adopera laddove c’è necessità, bontà del desiderio e buona fede. Un conto è chiedere la fidanzata, un conto è chiedere la fidanzata, possibilmente milionaria e che mi mantenga, tanto tu sei onnipotente quindi puoi darmela, giusto?
I versetti in cui Dio indica di pregare per ottenere sono diversamente intesi rispetto alla percezione popolare. In sostanza, si può pregare e ottenere tutto se ciò che si chiede è in linea con la Volontà di Dio. Il condizionale “se” in associazione al concetto unilaterale “è in linea con” sono fondamentali per la comprensione del versetto teologico.

Si può pregare e ottenere tutto se ciò che si chiede è in linea con la Volontà di Dio
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Questo concetto sfugge ai più e viene deliberatamente ignorato. Non è “prega e otterrai tutto ciò che vuoi tu ad ogni costo” ma “prega e otterrai ciò che è necessario per la salvezza”. Sia chiaro che la tipologia di richiesta debba essere in linea con la Volontà Divina: immaginatevi chiedere a Dio di avere “tanto sesso prima del matrimonio” o “miliardi nel conto bancario – perchè poi faccio beneficenza, eh”. Le sopracitate richieste, oltre ad essere capricci dell’io, non farebbero il bene obiettivo dell’anima, ma le causerebbero danno. Di seguito Dio non sarebbe tenuto a dare le suddette ‘grazie’, che grazie non sarebbero.
I. “CHIEDETE E VI SARÀ DATO”
Vediamo cosa afferma la Parola di Dio, fonte della Rivelazione.
Matteo 7, 7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
Ecco una delle Parole di Dio. Il suddetto verso non è – chiaramente – l’unica dichiarazione al fedele sulla preghiera compiuta da parte di Dio. Il Signore non termina di parlare qui, in questo versetto. Egli ha parlato in abbondanza. Questo verso scritturistico non è “Il tutto” che c’è da sapere sul principio della richiesta. Il verso è di per sé esplicito e categorico; non è tuttavia completo. Esso si lega con armonia con altri versi della Scrittura.
Vediamo cosa afferma la Parola di Dio altrove.
II. “TUTTAVIA NON SIA FATTA LA MIA, MA LA TUA VOLONTÀ”
Luca 22, 42 Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà.
Gesù chiede che gli venga allontanato il calice. Il desiderio è suo ed è rivolto verso il Padre. È dunque lecito rivolgere i desideri del proprio cuore a Dio Padre. Tuttavia, dopo aver espresso e rivolto al Padre il desiderio della propria volontà (allontana da me questo calice!), Gesù prosegue e termina con Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà. Gesù inizia esponendo il suo desiderio, pur anteponendo la Volontà del Padre (se vuoi), per poi ultimare il desiderio rimettendo il tutto alla sopracitata volontà (non sia fatta la mia, ma la tua volontà).
Dunque si può chiedere, ma non si deve pretendere; dev’essere, alla fine, fatta la volontà di Dio, che differisce dalla nostra. Si può chiedere, ma non è detto che Dio dia ciò che chiediamo, se quanto richiesto non è conforme alla sua volontà. Dobbiamo dunque accettare che quanto chiediamo potrebbe non venirci dato, in quanto non in linea con la volontà divina.
Vi sono versi nella Scrittura che specificano esattamente questo concetto. Purtroppo, il verso, il concetto universale di pregare e dunque di ottenere, è risaputo: il verso, il concetto che specifica, o meglio regola, i meccanismi del primo è largamente ignorato. Vediamo cosa dicono le “Rivelazioni Private”. Diamo un’occhiata al diario di santa Faustina Kowalska.
III. “SE QUELLO CHE CHIEDI È CONFORME ALLA MIA VOLONTÀ”
Apriamo il diario di santa Faustina e portiamoci a pag. 897. Gesù parla alla santa polacca indicandole di recitare la Coroncina della Divina Misericordia. I versetti in cui ciò avviene sono il 1731 e il 1732. Cosa le disse Gesù?
“Recita la coroncina che ti ho insegnato e il temporale cesserà.”
“Con esso otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà”.
Gesù è categorico. Egli stesso, nell’esempio pratico avvenuto nell’orto degli ulivi, antepone e si rimette alla Volontà del Padre, facendo sì che la sua volontà “sia messa in subordinazione alla prima”. Se ciò che chiediamo non è in linea, non è di profitto per la nostra anima, non è necessario per la finalità salvifica – non ci verrà dato. Dio non dona in maniera “indiscriminata e pedissequa” ma razionalmente.
“PROMEMORIA PER RICHIEDERE UNA GRAZIA”
“Prega come se tutto dipendesse da Dio. Lavora come se tutto dipendesse da te.”
— Sant’Ignazio di Loyola
“Se quando chiedete non ricevete, è perché non chiedete ciò che è necessario, o perché chiedete senza fede, con leggerezza o senza perseveranza”
— San Basilio Magno
- Si può chiedere ciò che si desidera
- Per ottenere bisogna pregare con costanza, fiducia e perseveranza
- La fede è la materia prima essenziale nello svolgimento della preghiera e nell’ottenimento della grazia
- Non è detto che si ottenga ciò che si chiede per il semplice fatto di aver chiesto
- Non sempre si ottiene ciò che si chiede: bisogna vedere se ciò che si chiede sia necessario e proficuo per l’anima o se invece ne causi il danno
- Chiedere è una cosa, pretendere è un’altra; bisogna chiedere senza pretendere
- Si ottiene ciò che si è chiesto se è in linea con la Volontà di Dio
- Pur chiedendo bisogna rasserenarsi in qualsiasi condizione: sia che si ottenga, sia che non si ottenga
Se la Chiesa cessa di donare al prossimo il proprio magistero e se il popolo continua ad affidarsi all’auto interpretazione – con il fedele abbandonato agli insegnamenti nefasti del mondo – il risultato che si ottiene sarà quello di chiedere a Dio di vincere la lotteria, perchè tanto nella Bibbia c’è scritto “chiedete e vi sarà dato”. È un No.