La soppressione dei bambini affetti da disabilità congenite è un crimine già perpetrato nella storia umana e ancor oggi in atto. Siamo distanti 78 anni dal termine della seconda guerra mondiale, 88 dalle Leggi di Norimberga (15 settembre 1935) e 85 dalla promulgazione del Manifesto della Razza (14 luglio 1938), eppure, nel cuore dell’uomo, così come nella cultura e nelle istituzioni, permane quel seme puramente anti-cristico, quell’aroma di perversione, già diffuso e ramificato in passato. C’è un rapporto di analogia tremendamente veritiero, tra la società attuale e la società anti-cristica esistita negli anni 30′; dopotutto, la progressione del tempo non incide necessariamente sulla permanenza delle idee.
Hitler è morto, il partito nazionalsocialista è scomparso, il Terzo Reich ha cessato di esistere, ma l’idea è sopravvissuta. Si può certamente rimuovere ciò che è fisico, far sì che cessi di esistere, ma non si può necessariamente rimuovere ciò che è etereo, incorporeo; alla morte di una persona non corrisponde necessariamente la morte dell’idea che quella persona promulgava. La società di oggi, alla fine della giornata, è la prosecuzione, sotto mentite spoglie, della società nazista, ulteriormente regredita e contro-natura più di quanto lo fosse prima; quel presupposto ideologico, puramente mentale, che ha costituito tutte le ideologie anti-umane diffuse all’epoca, non è morto, si è solamente evoluto, nascosto sotto nuovi slogan e colori, ma è rimasto immutato alla sostanza. Oggi come allora urla, divide e genera odio.
Nel 1933, per volere di Hitler, veniva sviluppato il progetto Aktion T4, finalizzato all’eliminazione di bambini e adulti affetti da sindrome di Down, disabilità congenite varie e portatori di handicap mentali. Oggi – siamo nel 2023 – si praticano aborti su bambini affetti da sindrome di Down, disabilità varie, handicap e malattie congenite; oggi come allora, vengono uccise persone affette da disabilità, e se ai tempi di Aktion T4 queste venivano soppresse mediante l’eutanasia (già nate), oggi vengono soppresse mediante l’aborto (ancor prima di nascere). La situazione è identica, con due variazioni formali, una nel metodo (aborto anziché eutanasia) ed una nel richiedente dell’aborto (la madre stessa anziché l’imposizione coatta); l’oggetto della soppressione rimane un essere umano, ucciso deliberatamente, soltanto perchè disabile.

L’uccisione dei bambini diagnosticati con sindrome di Down si è diffusa in buona parte dei paesi occidentali, divenendo un fenomeno in crescita in particolar modo negli ultimi decenni. Gli USA, al 2011, erano al 67% di aborti compiuti su bambini diagnosticati con la sindrome di Down 1 2; la Danimarca, al 2015, aveva raggiunto il 98% di aborti con la sindrome di down 3 4; la Francia si attesta al 68% 5 – 77.3% 6 di aborti, qualora la sindrome di Down venga rilevata, mentre l’Islanda ha raggiunto un dato prossimo al 100% di aborti su bambini affetti da sindrome di Down 7, avendo così eradicato l’esistenza della disabilità dalla società umana. E questo è un crimine contro l’umanità.
- obgyn.onlinelibrary.wiley.com, Prenatal diagnosis of Down syndrome, 1995-2011, studio pubblicato il 14 marzo 2012
- eu.tennessean.com, «Debate around abortions because of Down syndrome […]», di Alex Hubbard, 8 luglio 2020
- cbsnews.com, “What kind of society do you want to live in?” […], di Julian Quinones e Arijeta Lajka, 15 agosto 2017
- righttolife.org.uk, Down’s syndrome births at an all-time low in Denmark, 11 settembre 2020
- alliancevita.org, fonte del dato che reca 68%, 14 maggio 2021
- agenzia di Biomedicina, fonte del dato che reca 77.3%, 2015
- righttolife.org.uk, Iceland called out at UN for aborting almost 100% of babies diagnosed with Down’s syndrome, 28 febbraio 2022
In merito al caso Islanda, l’European Down Syndrome Association ha dichiarato: «Da quando, in Islanda, è stato introdotto il test prenatale nei primi anni 2000, la stragrande maggioranza delle donne – quasi il 100% – che ha ricevuto un test positivo per la sindrome di Down decide di terminare la gravidanza». A tal proposito, è bene ricordare l’incontro che avvenne tra Nicole, ragazza affetta da sindrome di Down, e il medico abortista d’Islanda, in un servizio effettuato da Le Iene e pubblicato il 2 marzo 2018.
USA – 67% di aborti su bambini diagnosticati con sindrome di Down


DANIMARCA – 98% di aborti su bambini diagnosticati con sindrome di Down
FRANCIA – 68% – 77.-3% di aborti su bambini diagnosticati con sindrome di Down


ISLANDA – 100% di aborti su bambini diagnosticati con sindrome di Down
Il male ritorna, solo diversamente propagandato; un tempo si chiamava progresso della razza ariana, per il bene del popolo, per la salute economica, oggi si chiama diritto sul proprio corpo, libertà di scelta, ma la sostanza su cui converge è la medesima: la soppressione di una vita, con o senza aborto, con o senza eutanasia, è e rimane un crimine contro l’umanità. Per questo motivo, dobbiamo intensificare la nostra preghiera; ad un aumento del potere delle tenebre, deve corrispondere un aumento di bene, preghiere e opere di carità. Se il male cresce, altrettanto deve fare il bene, poichè è solo con l’omertà del bene che il male può vincere, e dunque è solo con l’azione del bene che il male può perdere.