‘‘L’intelligenza della fede’’ di Umberto Casale

«L’intelligenza della fede» è un libro di Umberto Casale in circolo negli ambienti degli studi teologici. È probabile che se ne trovi una copia qualora ci si iscriva presso l’ISSR od una qualche Facoltà di Teologia. Necessario per il completamento del ciclo di studi, altresì consigliabile per chiunque desideri approfondire la tematica propria della teologia.

Teologia deriva da due vocaboli di origine greca: “teo”, da teos, che significa Dio, e “logia”, da logos, che significa parola. Teologia significa parola di Dio. Il vocabolo teologia, tuttavia, non ha un significato assoluto, in senso univoco e unilaterale, statico in sé stesso, senza molteplicità interpretativa. Teologia significa e si addice a più di un singolo concetto semantico. Teologia non è solamente la parola di Dio, la medesima che Dio stesso disse su di sé all’uomo, ma è anche la parola che l’uomo dice, partendo dalla parola che Dio per primo ha detto, su Dio e a Dio. Teologia è sia la parola di Dio, sia la parola che l’uomo dice su Dio.

Teologia è un rapporto bilaterale, uomo-Dio, Dio-uomo: da Dio all’uomo (parola di Dio) e dall’uomo a Dio (parola su Dio). Se apro la Sacra Scrittura e vi leggo Luca 21, 7 Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?», questa è logos di Dio, dunque è teologia. Ma se aprissi il discorso di Benedetto XVI di Ratisbona tenuto il 12 settembre 2006, anche questa può considerarsi una forma sostanziale di teologia.

Quando si parla di storia semantica del vocabolo ‘‘teologia’’, il manuale di Umberto Casale “Introduzione alla teologia” contiene una discreta ricostruzione storica del termine: lì, nel capitolo II° dell’opera, è presente un percorso sintetico di introduzione alla storia semantica del vocabolo. Si legge dunque che fu Platone il primo, di cui si ha certezza storica, a coniare il vocabolo, in riferimento ai poemi mitologici del mondo greco-romano. Che consequenzialmente seguì Proclo di Costantinopoli, il quale adoperava il vocabolo “teologi” per tutti coloro che chiamavano “dei” i princìpi primi delle cose. Che dopo, Origene cristianizzò il termine adoperandolo per esprimere la fede in Cristo. E che in seguito venne standardizzato, divenendo di uso comune in ambito cristiano, dalla patrologia antica fino ad oggi.

L’intelligenza della fede
di Umberto Casale


‘‘Questo libro intende offrire (agli studenti, ma non solo) un’introduzione all’universo della teologia, presentando il patrimonio contenutistico, linguistico, storico e speculativo della fede cristiana, e precisando altresì il peculiare profilo di sapere della fede (intellectus fidei).’’

Un riassunto breve del percorso storico del vocabolo «teologia» è costituito dalle tappe più significative nell’evoluzione semantica e nella risignificazione di questo termine.

  • W. Jaeger afferma: “Platone è il teologo del mondo classico. Senza di lui non esisterebbe della teologia né il nome né la cosa”.

  • Aristotele ne fece uso, indicando poeti mitologici, autori delle tragedie.

  • Clemente Alessandrino (150-215) definì teologo Mosè.

  • Origene cristianizzò il termine: chiama teologia la fede in Dio e in Gesù Cristo.

  • Sant’Agostino prende il vocabolo in prestito dalla cultura pagana e la riqualifica, applicandola alle discipline cristiane.

Teologia è sia una storia d’amore, di colui che da Re si fece piccolo per venire incontro al giovane, sia una reazione critica alla dittatura del pensiero unico, capace di arricchire e creare cultura nel pensiero umano. Teologia è Dio che si esprime, ed è l’uomo che si esprime su Dio. Teologia è ambo le cose simultaneamente.

Personalmente amo teologare, ovverosia parlare di Dio; amo studiare teologia; amo parlare di teologia; amo condividere le mie conoscenze teologiche. Studiare teologia e teologare parte da un libero atto della volontà quale risposta all’Amore di Dio. Ma ancor prima che questo atto, squisitamente intellettivo, parta e si sviluppi, serve ciò che precede ogni percorso teologico: l’esperienza personale di Cristo.

Soltanto dopo la conoscenza dell’Alfa e dell’Omega, l’uomo può, di suo, di sua spontanea volontà, intraprendere un percorso autonomo di conoscenza. Prima si conosce Cristo, poi si approfondisce colui che si è conosciuto. Prima si conosce il soggetto/oggetto della teologia, Dio Trinitario, poi si approfondisce ciò che Dio ha rivelato e ciò che la Chiesa custodisce su di Lui. Per far proprio la conoscenza divina rivelata, la sophia: Gesù stesso.

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